Cenni storici, artistici e naturalistici - Comune di Bomporto

Cultura e turismo | Cenni storici, artistici e naturalistici - Comune di Bomporto

Cenni storici

Già dal nome (“buon porto”) la storia di Bomporto è strettamente connessa a quella dei suoi corsi d’acqua. Attraversato dal Canale Naviglio e dai fiumi Secchia e Panaro, il territorio comunale ha visto per secoli transitare l’intenso traffico fluviale che collegava Modena con Venezia e l’Adriatico. A riprova dell’importanza strategica ed economica del “buon porto” è la costruzione, nella seconda metà del XVIII secolo, da parte di Francesco II d’Este, di un’ imponente darsena. Le inondazioni susseguitesi nei secoli e il conseguente deposito di limi hanno reso il terreno della zona particolarmente fertile, favorendo la coltivazione di vitigni che hanno reso Bomporto la terra del lambrusco. Bomporto viene citato nei documenti per la prima volta nel 1408, ceduto dai Pio agli Estensi. Questi poi concessero per investitura nel 1453 la contea di Bomporto (e di Ravarino) ai Rangoni. Dal XV al XVIII secolo si ebbe il massimo sviluppo della navigazione sul Panaro – Naviglio e vennero costruite le Conche o Sostegni (nel 1432 venne costruita quella di Bastiglia, nel 1541 quella dei Mulini Nuovi, nel 1767 quella di Bomporto), opere idrauliche che servivano a rendere più agevole la navigazione, ma anche a regolare, attraverso il Soratore, il livello delle acque e ad arrestare il rigurgito del Panaro in piena. Agli inizi del 1500 fu costruita la corte Giglioli e una piazza quadrata, avente al centro la torre e, con il materiale ricavato dalla demolizione di quest’ultima, avvenuta nel 1771, venne ultimata la Conca. La funzione del nostro Comune in questo lasso storico è intuibile dallo stesso toponimo: buon porto. Dal 1602 si ha notizia dell’esistenza del Comune di Bomporto, come municipalità, essendo podestà un certo sig. Ferrarini Alfonso. Risale al 1609 la costruzione della chiesa parrocchiale, dedicata a San Nicola. Con il 1796, data dell’occupazione francese, cessa il dominio dei Rangoni. Dopo la Restaurazione (1815) passa di nuovo sotto l’influenza estense, che resterà fino all’avvento del nuovo stato unitario. Dal 1815, forse per punirlo della sua adesione alla Repubblica Cisalpina, venne soppressa la municipalità e divenne frazione del Comune di Modena fino al 1859, data di istituzione del nuovo Comune, che comprendeva Bomporto e Sorbara. Con un decreto del 1867 Solara venne aggregata a Bomporto, dando luogo all’attuale configurazione territoriale. Collegati strettamente con Ciro Menotti, i patrioti bomportesi parteciparono attivamente ai moti carbonari dal 1813 (ricordiamo tra tutti Giovanni Muzzioli 1799/1883 che fu sindaco dopo l’Unità d’Italia), così come avrebbero aderito più di un secolo dopo alla lotta di liberazione. Testimonianza del sangue versato per la patria e delle sofferenze per essa patite sono le lapidi, i cippi e i monumenti che in diverse parti del comune ricordano tali avvenimenti. Con lo sviluppo di un nuovo sistema di comunicazioni (strade e ferrovie), Naviglio e Panaro hanno perso importanza e gli uomini hanno interrotto il rapporto vitale che li legava ai fiumi, non più vie commerciali e fonti di fertilità e sostentamento.

 

In allegato le "Gemme di storia bomportese"

 

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